10 Domande a Luca Fol. L'Equilibrio che può plasmare la realtà.

Scritto il 08/08/2023

In occasione del MusicTalk#2, Luca ci ha parlato di Equilibrio tra spirito, la proprie persona e la Società che ci circonda, plasmata proprio da ciò che Noi facciamo con le nostre azione e la nostra energia.

Abbiamo posto a Luca le nostre 10 domande:


1. Qual è stata la tua principale fonte di ispirazione per entrare nel mondo della musica?

1) La principale fonte di ispirazione per entrare nel mondo della musica è stata a partire dai primi anni 2000, con la costante visione di programmi televisivi come MTV o Match Music. Ricordo intere giornate estive in cui io e mio fratello eravamo rapiti dalla scena musicale di quegli anni. Trasmettevano videoclip di REM, Radiohead, Incubus, RHCP, Foo Fighters, ecc. Nasceva un interesse intimo, non solo verso la musica in quanto centro catalizzatore di tutto, ma anche di un certo tipo di immaginario e di attitudine che poi mi avrebbe portato a prendere le prime lezioni di batteria e formare le prime band con gli amici della scuola.


2. Qual è il tuo processo creativo quando scrivi canzoni o componi musica?

Il mio processo creativo per creare canzoni parte sempre dalla musica. Dalla melodia parte un nucleo di idee che poi lucidamente devo ripulire, riordinare. Una volta che il puzzle musicale è formato inizia la ricerca verso una melodia vocale che possa portarmi ad esprimere un concetto concreto e credibile.

 



3. Qual è stata la sfida più grande che hai affrontato nella tua carriera musicale e come l'hai superata?

Una sfida importante l'ho affrontata durante la partecipazione ad X Factor 2022. Ho avuto la possibilità di parteciparvi e arrivare fino alla fase dei bootcamp, quando i 12 concorrenti diventano 6.
Non è stato semplice perchè un talent televisivo non è mai stato centrale nel mio percorso musicale. Lì vige un linguaggio televisivo appunto, di un certo tipo di apparenza che deve essere molto presente. Seppur mi piaccia dare risalto alla mia estetica, non è un ambiente che ho amato fino in fondo. Ho avuto comunque modo di conoscere amici e colleghi di grande qualità, per non parlare dei professionisti che lavorano dietro ad una macchina importante, quali fonici, tecnici luci, roadie, videomakers. Quel tipo di ambiente mi ha affascinato per la grande professionalità e il grande lavoro che non si ferma mai.



4. Qual è la tua canzone preferita tra quelle che hai scritto o interpretato e perché?

Sono molto legato ad un brano che è uscito recentemente e si chiama "Vivi con garbo". Dal punto di vista musicale ha elementi elettronici che amo inserire nella mia musica, che toccano atmosfere raffinate e acide allo stesso tempo.
Il tema di quella canzone è molto caro a me, è un semplice invito a vivere le cose che ci accadono in modo più spirituale, avere il coraggio di perdonare e avere la lucidità di non attaccare gli altri e non trascurare il proprio benessere psichico.


5. Come bilanci la tua creatività artistica con le aspettative del mercato musicale?

Il lavoro che faccio in studio con Antonio Patanè nasce prima di tutto da una nostra esigenza di fare musica che piace a noi, che ci renda ancora più appassionati di questo lavoro.
Il mercato va studiato e analizzato, si deve restare connessi con il presente perchè a livello pragmatico la musica deve essere venduta, deve essere ascoltata per avere una fanbase credibile.
Allora penso che il "goal" sia quello di cercare il proprio pubblico, fare rete, conoscere artisti simili e muoversi intelligentemente nel campo imprenditoriale della musica. Una volta che si crea anche una piccola rete di persone che apprezzano il progetto musicale, quello è il segnale per capire che si stanno facendo passi giusti.


6. Qual è stato il momento più gratificante della tua carriera musicale finora?

 I momenti che ricordo con più amore sono tre. Due di questi risalgono allo scorso anno, al 2022, prima per la partecipazione al Premio Fabrizio De Andrè, grazie al quale ho suonato all'Auditorium Parco della Musica di Roma e mi ha visto arrivare al terzo posto. Dopodichè ricordo la presentazione live dell'album "Io sono meno inglese di thè" avvenuta a Coriano (RN) al Teatro Corte, con un grandissimo affetto e calore da parte del pubblico che ha reso quel concerto indelebile.
Recentemente sono rimasto molto colpito dall'esibizione fatta nell'edizione di quest'anno a Musicultura, presso il teatro Lauro Rossi di Macerata.



7. C'è un artista con cui sogni di collaborare in futuro? Perché?

Mi piacerebbe molto collaborare con Lucio Corsi, cantautore coetaneo che in questi momenti sta riscontrando molto successo con il tour del suo album "La Gente che Sogna".
Mi affascina il suo immaginario poetico e live sprigiona un'incredibile energia rock, di questi tempi davvero invidiabile, con un'ottima band che lo segue e lo supporta.
Nonostante i generi diversi, trovo che ci sia un'attitudine che ci accomuna.


8. Qual è il tuo approccio per creare connessione emotiva con il pubblico durante le tue esibizioni dal vivo?

Il mio approccio per creare empatia con il pubblico è in continuo divenire. E' un'abilità che devo migliorare, vale a dire che sul palco quando si raccontano degli aneddoti o degli episodi che ti hanno portato a scrivere delle canzoni, il pubblico reagisce sempre con molto interesse e basta poco per empatizzare, serve semplicemente aprire il cuore ed essere sincero.
Non è sempre semplice per me, perchè tendo molto ad avere un concerto in cui la musica è più importante delle parole, ma mi rendo conto che è fondamentale per fare nascere quella magia e far diventare un concerto un unione spirituale tra chi canta e chi ascolta.


9. Come vedi l'evoluzione della tua musica nel corso degli anni? Ci sono aspetti o tematiche ricorrenti nelle tue canzoni?

Spero che l'evoluzione musicale si mantenga in equilibro tra l'idea del concerto live e l'approccio social. Il social ritengo sia fondamentale per comunicare, ed è una grande opportunità creativa per divulgare le canzoni sotto forma di videoclip o di grafiche, in cui viene concesso spazio creativo anche ad altre persone.
Però ricordiamoci che l'energia vera avviene attraverso il live, che sia il piccolo circolo arci o il grande club. La magia e l'umanità passa da lì, dal sudore, dalle emozioni, dal suono vivo.


10. Qual è il consiglio più prezioso che hai ricevuto come musicista e che vorresti condividere con altri artisti emergenti?

Il consiglio che do è quello di scardinare la propria arte da ogni fine, viverla prima di tutto come un bisogno personale e sincero. L'argomento "lavoro", "mercato", "vendite" si affronta una volta che si ha la maturità di avere un progetto di cui si è sicuri, ma prima di tutto ci deve essere la spontaneità e la genuinità di creare un'opera che ci renda orgogliosi e appagati.