Daniela Pes. Spira. La modernità che è corpo, sangue e Anima del Passato.

Scritto il 12/08/2023

Daniela Pess è il nome pronunciato spesso nei MusicTalk, nel momento in cui agli Artisti intervistati viene chiesto di "nominare un Artista per consigliarlo agli ascoltatori".

De.Stradis e Lauryyn, per esempio, ci hanno consigliato di ascoltarla attentamente e, colta la palla al balzo, ne siamo stati rapiti!

SPIRA ( 2023 per TancaRecords ) è l'Album di debutto di Daniela e, più che un esordio a noi sembra un decollo.

Il disco è stato pubblicato e prodotto da Iosonouncane ( direttore artistico della TancaRecords ).

Daniela Pes è nata nel cuore della Gallura nel 1992. La sua voce e la sua musica sfuggono alle classificazioni e ai contenitori predeterminati. Daniela Pes è immersa nel flusso della musica, come cantante, come strumentista, come musicista elettronica. Il suo è un talento multiforme. Il 14 Aprile 2023 ha pubblicato il suo primo album, SPIRA, prodotto da IOSONOUNCANE. Questo lavoro l’ha vista impegnata negli ultimi tre anni e traccerà la sintesi delle molte vite musicali di Daniela. Arriva infatti al debutto con un curriculum di tutto rispetto che include una laurea in Canto Jazz al Conservatorio di Sassari e una borsa di studio ai Seminari Estivi di Nuoro Jazz diretti da Paolo Fresu, che la porta a esibirsi a Time in Jazz e all’Harp Festival di Rio de Janeiro. Completano il quadro il prestigioso premio Andrea Parodi nel 2017 (dove vince il premio della critica, giuria internazionale, miglior musica e miglior arrangiamento) e il premio miglior musica e il premio Nuovoimaie a Musicultura nel 2018.



La prima cosa che faccio, al primo ascolto di un Album è -scorrerlo-.

Faccio proprio "Zapping" tra un brano all'altro e anche all'interno di ogni brano faccio salti, zig zag e ascolti molto brevi e intensi.

Questo è uno dei "poteri" donatomi dalle tecnologie moderne... vi immaginate la possibilità di farlo con un Vinile?
No, vero?

Ebbene... ne approfitto!

Questo approccio salterino al primissimo ascolto mi consente di assaporare il sapore dell'Album, guardarlo ( e ascoltarlo ) dall'alto, per osservarne l'immagine complessiva, la totalità del disco stesso. 

Prima di ascoltare attentamente ogni brano, questa pratica spesso mi dà un'idea finale del mio ascolto che, spesso, sarà poi confermata dall'ascolto attento.

La prima impressione, a volte, è quella che conta.

Perché quello che rimane dai dischi potenti è un'esperienza totale, un retrogusto che persiste, un'immagine mentale più simile ad un quadro, ad un volto, ad un corpo... che a dettagli e piccoli eventi uniti da Musica di "prassi".

 


Il disco di Daniela Pes, Spira, mi ha lasciato in bocca un retrogusto nitido, persistente, potentissimo.

Il Quadro di Daniela Pes, che ha chiamato Spira, è un quadro che non si dimentica.

 

Mi ha ricordato Saturno che divora i suoi figli di Francisco Goya, un quadro che non dimentichi neanche se lo vuoi.

 

E' un racconto che parla con grande forza e Daniela mi ricorda la Sardegna stessa, terra delle mie origini, nella sua garbata, tremenda forza.

Mi ricorda l'eleganza ancestrale del popolo sardo, la bellezza delle donne sarde.

Persone di una terra fatta di rocce antiche, eterne, austere e aspre... che puoi conoscere intimamente quandi ti ci stendi sopra, dopo un bagno di sale nelle acque di vetro di un mare freddo, profondo, luminoso e forte come un diamante.

Risali la spiaggia di sassi levigati a mano dal Dio del Mare in persona, séntine il piacevole dolore sotto i piedi e sali sulla collina, fallo sospesa/o nel profumo del Mirto e dell'Elicriso e cammina fino a quando il sudore sulla tua pelle non diventa bianco del sale rimasto dal tuffo in mare.

Esausta/o... stenditi sulle aspre rocce e sentine l'abbraccio: non è forse  quello di una Madre Antica come la Terra stessa!?

 



Le Terre Antiche, come la Sardegna, risuonano di un silenzio ancestrale, che si fa quasi tensione: un vibrare sonoro costante, a frequenze inudibili.

Spira è un Album attraversato da una tensione costante, più un silenzio che un suono.

E' la tensione che puoi ascoltare in un disco di Coltrane, nulla di più distante dalla Musica di Daniela... ma, forse, anche no.

Questa tensione non è altro che l'Esigenza dell'Artista e lo puoi sentire quando un brano o un album, come in questo caso, nasce da un intento artistico e da ispirazioni autentiche e genuine.

Nulla di commerciale, insomma.

Il Silenzio ancestrale si manifesta nel disco e prende la forma fisica de Synths: suoni lunghi, larghi, vibranti.

Queste sonorità fortemente elettroniche entrano piacevolmente in contrasto con ritmi quasi popolari ed etnici.

Le armonie susseguono bordoni continui, che portano atmosfere suggestive, liriche e a tratti persino cinematografiche.

Anche qui si può sentire l'influenza della musica sarda fatta, appunto, di bordoni e ritmi.


Ma Daniela rivela anche i suoi studi, svolti presso il Conservatorio Jazz di Sassari, e lo fa grazie a caratteristiche compositive:

le melodie cantate esplorano gli accordi senza soluzioni banali e lo fanno grazie ad una "verticalità" che le fa "appoggiare" su note che trasformano quello che poteva essere un "buon album" in un Album speciale: le TENSIONI.

 

Ed è così che la suggestione dei bordoni e dei suoni elettronici fiorisce, e lo fa sempre nei punti giusti, in momenti di tensioni armoniche che, tutt'altro che per magia, risolvono.

E con questi piccoli passagi ( tanto piccoli quanto potenti ) Daniela aggiunge l'ingrediente "segreto" ( e che ai musicisti tanto segreto non dovrebbe essere... mannaggia! ) che dona l'Equilibrio per cucinare un piatto da 5 stelle Michelin:

Tensione - Rsoluzione - Tensione - Risoluzione...

Daniela è sapiente nel guidare l'Ascoltatore nelle varie fasi di tensione e risoluzione, poiché ne segue il "ciclo vitale" senza portarle a momenti di inutile stasi, a noia, distrazione.

Ogni momento del disco dura quanto deve durare, rispetta il proprio ciclo vitale e ci accompagna al prossimo. Così la curiosità rinnova sempre se stessa e finito un ciclo non vedi l'ora di poterne ascoltare un altro.

Fidatevi: non accade quasi mai.


Non credo mi occorra dire altro, non credo di volerlo fare.

Troppo facile elencarvi i brani e raccontarveli, troppo facile davero.

Non lo farò.

Forse potrei dire che Daniela Canta in lingue Sarda... ma sarebbe una bugia.

Qui un altro "colpo geniale di questa affascinante Artista": canta in una lingua inventata con una fonetica simile a quella del Sardo Gallurese.

Posso chiudere con una riflessione:

Se chiedete ad un bambino quale sia il segreto per fare la torta al cioccolato più buona che ci sia, il bambino vi dirà: mettici più cioccolato che puoi, e nient'altro!

Il Mastro Pasticcere sa invece che, a volte, nel dolce più buono che esista l'ingrediente segreto... è il SALE!

 

Daniela Pes il Sale lo usa.

Per talento? Sicuramente.

Per Studi e competenze?

Sicuramente.